Alberto Griffini
La rigenerazione urbana come strumento verso la sostenibilità
Aggiornamento: 24 mag 2021
Parlare oggi di rigenerazione urbana significa parlare in primo luogo di sostenibilità, concetto chiave ormai imprescindibile per il presente e il futuro del real estate nazionale e internazionale.
I progetti e le pratiche di riqualificazione urbana in atto e in fase di sviluppo costituiscono un potente strumento per orientare la trasformazione dello spazio e della città in criteri di sostenibilità, dove per sostenibilità non si deve intendere solamente il tema ambientale, bensì la capacità di risposta del
costruito a temi di sfondo sociale ed economico, abbracciando competenze ed ambiti tra loro trasversali e complementari.
Pensandoci bene siamo entrati oggi nel terzo ciclo storico di rigenerazione urbana: negli anni 70’ si parlava di riqualificazione dei centri storici, dagli anni 80’ ci si concentrava per il recupero delle aree dismesse, oggi si parla in particolare di rigenerazione di interi quartieri e isolati costruiti nella seconda metà del Novecento, con bassa qualità architettonica ed edilizia dove la sostenibilità deve oggi rappresentare il fine e non lo strumento.
L’attuale situazione epidemiologica ha accelerato di gran lunga questo fenomeno, velocizzando e accorciando i processi di trasformazione già in atto, modificando nell’arco di 24 mesi le esigenze personali in termini di fruizione degli spazi lavorativi e residenziali. Le trasformazioni urbane già in atto e quelle in fase di sviluppo si sono dovute adattare alle ormai mutate esigenze dell’abitare e alla nuova fruizione dello spazio costruito, con processi irreversibili e la creazione di nuove tematiche da affrontare.
Nasce così la necessità di avere uno spazio esterno alla propria abitazione, una valvola di sfogo dove poter godere di luce naturale, sotto forma di balcone, terrazzo abitabile o giardino privato, nasce la necessità di avere uno spazio aggiuntivo a disposizione per poter lavorare a distanza e far vivere all’interno della propria abitazione una postazione di lavoro, amplificando infine il concetto di open space, data la sua versatilità e capacità di adattamento a varie funzioni. I servizi a supporto dell’abitare e degli spazi lavorativi diventano fattori imprescindibili per riqualificazione urbana quali la presenza di un area per il ritiro di pacchi e armadi refrigerati dove ritirare la spesa, la presenza di spazi dedicati allo smart working, la presenza di verde usufruibile per svolgere attività fisica, la presenza di orti urbani, l’attenzione verso i più piccoli con spazi a loro dedicati etc.
Tutte caratteristiche che si inseriscono in un contesto di rigenerazione urbana e progettazione integrata di nuovi quartieri e isolati, capaci di diventare poli innovativi verso il pubblico, oasi felici in contesti oggi poco attrattivi, pensati e realizzati con tecnologie costruttive innovative, ecologiche ed ecosostenibili.
Crescente attenzione sarà dedicata al tema del Green, al vivere in armonia con la natura, con soluzioni di inverdimento a raso e alberi ad alto fusto, favorendo la biodiversità del luogo e la ri-vegetazione urbana, grazie alle importanti metrature da riqualificare. In tema di sostenibilità sarà invece necessario il riutilizzo di acqua piovana, la produzione di energia termica attraverso processi rinnovabili utilizzando prodotti di scarto, l’inserimento di fotovoltaici per garantire autonomia energetica anche dal punto di vista elettrico e metodologie costruttive sostenibili.
Concludendo, i progetti del futuro non dovranno solo essere in grado di rispondere a queste nuove esigenze ma dovranno rigenerare e riqualificare l’intero contesto in cui nascono e vivono, trainando il mercato locale e delineando nuovi orizzonti di abitabilità.
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