Novità bonus acque potabili
Il team del Gruppo Sarpi Immobiliare, sempre attento alle modifiche legislative soprattutto in materia di immobili, ha ritenuto d’interesse informare i propri clienti sulle recenti innovazioni relative al bonus acque potabili (BAP).
L’Agenzia delle Entrate ha fatto sapere che il bonus acque potabili, che era a disposizione dei cittadini fino al 28 febbraio 2022, è stato prorogato fino al 2023, anche se con un credito d’imposta ottenibile ridotto rispetto al rimborso erogato precedentemente, il rimborso è ora del 30% della spesa d’acquisto.
Il bonus acque potabili, strumento di sostegno alle famiglie, non è da confondersi con il bonus idrico 1000 che invece interessa i lavori di sostituzione degli impianti idrici e sanitari per ridurre lo spreco dell’acqua.
Il BAP è un’agevolazione fiscale messa in atto dal Governo, sotto forma di credito d’imposta, per l’acquisto e l’installazione di sistemi per migliorare la qualità dell’acqua da bere, ad uso domestico o aziendale.
L’ammontare complessivo del rimborso non sarà superiore a 1.000 euro per ciascuna unità immobiliare e a 5.000 euro per ciascun immobile adibito all’attività.
La richiesta va indirizzata all’Agenzia delle Entrate, accedendo alla piattaforma dedicata con il proprio Spid e procedendo nella sezione Servizi, nella categoria Agevolazioni, alla voce Credito di imposta per il miglioramento dell’acqua potabile.
Per effettuare la richiesta, che deve essere inviata tra l’1 e il 28 febbraio dell’anno successivo all’acquisto, è necessario avere sottomano il proprio codice fiscale, la fattura elettronica o commerciale delle spese sostenute e la distinta di pagamento.
Il codice tributo è il 6975 – Credito d’imposta per l’acquisto di sistemi di filtraggio acqua potabile – articolo 1, commi da 1087 a 1089, della legge 30 dicembre 2020, n. 178.
Il bonus acque potabili ha avuto un grande successo tra le famiglie e anche tra le imprese. Per il 2021 il Governo aveva stanziato 5 milioni di euro, sono pervenute richieste per un totale di circa 16 milioni di crediti d’imposta e quindi, purtroppo, i fondi stanziati non sono risultati sufficienti.
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