Marta Suardi
Tassi di interesse e case di lusso: previsioni del Gruppo Sarpi sulla domanda milanese
La scalata sempre crescente dei tassi di interesse e la contestuale inflazione hanno contribuito a frenare le trattative di compravendita degli immobili in tutta la penisola, con una densità maggiore a Milano. Il mercato immobiliare residenziale milanese, difatti, è previsto chiudere il 2023 con un calo stimato di circa 23.500 compravendite totali fra abitazioni usate e nuove (-17,8% sul 2022).
Tali numeri hanno velocemente modificato le percezioni e le aspettative dei possibili acquirenti, che mal si accordano con la (non) volontà dei venditori di effettuare un’attività di re-pricing degli immobili. Ciò farà sì che si acutizzi via via il divario di prezzo tra quello richiesto dal mercato e quello disposto a pagare dagli interessati.
Questo discorso è valido anche per la categoria degli immobili di lusso, il cui mercato si prevede scenda di dieci punti percentuali rispetto l’anno precedente ( -10,3%) e chiudere con un volume di scambi per 823,4 milioni di euro (-3,6% rispetto al 2022). Gli appartamenti migliori disponibili, con le caratteristiche più richieste come piani alti, terrazzi, giardini e con servizi condominiali, sono stati in gran parte assorbiti dalla domanda, affittati o tolti dal mercato per la preferenza dei relativi proprietari di proteggersi dall’inflazione.
Tuttavia, il mercato delle abitazioni Prime sta vivendo in una fase di sostanziale stabilità invece che di leggera flessione. Difatti, il calo delle transazioni nell’anno corrente ha riguardato principalmente immobili di qualità medio-bassa o periferici, in contrasto con la tenuta delle vendite relative al mercato di lusso. Il prezzo medio richiesto per le abitazioni di lusso si attesta a 12.620 euro al metro quadro per quelle di alto prestigio, mentre è mediamente di 10.824 euro al mq per quelle più standard, registrando nel complessivo un aumento dei valori medi di 6,7 punti percentuali. Anche l’offerta di abitazioni sta dando qualche segnale di aumento: per la chiusura del terzo trimestre si registra, infatti, un aumento del 4,7% e rappresenta, rispetto al totale generale delle case in vendita in città, circa l’11,8%.
In uno scenario in cui c’è domanda, ma sempre più selettiva, Il team di ricerca del Gruppo Sarpi Immobiliare prevedere che il vero driver continuerà a essere la qualità dell’offerta. Il punto a favore per il mercato nostrano è dato dalla cronica mancanza di offerta di prodotti con determinate caratteristiche qualitative che fanno sì che rimanga sempre alta la tensione soprattutto sui valori. Inoltre, le rare iniziative di nuova costruzione che si registrano all’interno della prima cerchia del centro storico milanese contribuiscono a far crescere e a stabilizzare i prezzi anche dei prodotti più obsoleti.
A sostenere il mercato è poi una domanda che non si compone esclusivamente di residenti, anzi, la quota di acquirenti provenienti dall’estero cresce di anno in anno, accompagnata dai compratori provenienti dalle altre regioni d’Italia. «Le previsioni per il 2024 – anticipa il Dr. Emanuele Barbera, Presidente del Gruppo Immobiliare Sarpi - sono dunque più improntate alla prudenza che al pessimismo, avremo un mercato sempre vivace, ma selettivo, che si potrebbe chiudere nuovamente con il segno meno per quanto riguarda le transazioni, ma in attenuazione rispetto a quest’anno».
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