Divario generazionale di redditi e di patrimoni
Il divario generazionale non è mai stato così ampio.
Fino a 15 anni fa, il reddito di chi ha meno di 35 anni era sempre stato superiore a quello di chi, nello stesso momento, aveva più di 65 anni.

Questo perché, nella storia, le generazioni giovani hanno avuto sempre più opportunità di crescita lavorativa e occupazionale rispetto alle generazioni dei propri genitori o nonni.
Da un recente studio presentato dal Centro Studi di Sarpi Immobiliare, risulta che oggi il reddito netto di chi ha meno di 35 anni, è intorno a 17 mila euro all'anno, mentre quello di chi ha più di 65 anni è di circa 22 mila.
Se prima del 2007 entrambi i redditi crescevano insieme, negli anni successivi alla crisi del 2008 quello dei giovani ha sempre più rallentato, mentre quello degli anziani ha continuato a crescere.
Questo vale per i redditi ma anche per i patrimoni. Chi ha più di 65 anni è 12 volte più ricco di chi ne ha meno di 35.
Al contrario, 30 anni fa, il patrimonio dei giovani era 1,5 volte quello degli anziani.
Le conseguenze si vedono anche nella difficoltà dei giovani ad accedere alla prima casa, secondo dati del Centro Studi oggi in Italia l'età media di chi acquista la prima casa è molto alta e si attesta sui 45 anni.
Nel 2019 sul totale dei mutui concessi per l'acquisto di una casa, solo un terzo è stato erogato a carico di under 35 e tra questi il 60% non ha potuto fare a meno del sostegno di un familiare per potersi permettere il prestito.
Superare la contrapposizione tra giovani e meno giovani, che in ambito economico e occupazionale si è creata praticamente nell'ultimo decennio è possibile, ed il primo passo per superare la contrapposizione è quello di prendere consapevolezza che questo divario esiste e non è più trascurabile.
댓글