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Lo smart working e l’evoluzione delle preferenze abitative: come cambia la casa che vogliamo

  • Immagine del redattore: Giacomo Livieri
    Giacomo Livieri
  • 4 minuti fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Il diffondersi dello smart working ha modificato profondamente le preferenze abitative degli italiani. Non si tratta più soltanto di un fenomeno legato all’emergenza sanitaria, ma di un cambiamento strutturale che continua a influenzare le scelte immobiliari.


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Sempre più famiglie cercano abitazioni in grado di ospitare non solo la vita quotidiana, ma anche il lavoro da remoto. Spazi più ampi, stanze aggiuntive trasformabili in studio, ambienti flessibili che possono essere adattati a più funzioni sono diventati elementi decisivi al momento dell’acquisto o della locazione.

La localizzazione ha perso parte del suo legame storico con la vicinanza agli uffici. Chi lavora da casa non sente più la necessità di abitare in centro città e preferisce spostarsi in zone periferiche o in comuni più piccoli, dove con lo stesso budget si possono ottenere case più grandi, dotate di terrazzi o giardini. Questo fenomeno sta portando a una maggiore pressione sui prezzi delle aree suburbane e dei centri minori, che spesso però non dispongono di infrastrutture adeguate.


Parallelamente, cresce l’importanza dei servizi digitali: connessioni veloci, impianti domotici e sistemi smart sono ormai considerati al pari della posizione o della luminosità. Sempre più edifici commerciali o uffici dismessi vengono riconvertiti in residenze o co-living, per rispondere a questa nuova domanda. È una tendenza già evidente nelle grandi metropoli internazionali e che inizia a prendere piede anche in Italia.


Non mancano però i rischi. Un’eccessiva migrazione verso le periferie potrebbe indebolire i centri urbani, mentre le disparità socio-economiche rischiano di accentuarsi tra chi può permettersi una casa più grande e chi deve accontentarsi di spazi limitati. Inoltre, la burocrazia rallenta le riconversioni e rende complesso immettere sul mercato nuove soluzioni abitative.


Il futuro delle città italiane passerà dunque dalla capacità di accogliere queste nuove esigenze senza sacrificare equilibrio urbano e coesione sociale. Lo smart working ha cambiato il nostro modo di abitare, e di conseguenza ridefinirà anche il concetto stesso di casa.


Le nuove abitudini abitative richiedono case più flessibili e soluzioni innovative. Conoscere le tendenze è fondamentale, ma lo è ancora di più affidarsi a chi sa tradurle in opportunità concrete. Sarpi Immobiliare è al fianco di chi cerca, vende o valorizza un immobile, con un approccio che guarda al futuro senza perdere solidità.

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