Federico Panni
Stranieri che acquistano casa in Italia
Tra le numerose conseguenze della pandemia sul mercato immobiliare c’è stato il brusco calo di compravendite da parte di stranieri in Italia: lo conferma uno studio di Scenari Immobiliari, che evidenzia come il mercato si sia dimezzato nel periodo 2020/2021, con le transazioni passate da 106mila nel biennio 2018/2019 a 56mila. Già a partire dal 2021, però, i numeri sono in crescita.
Acquisti di immobili da parte di stranieri
Protagonisti degli acquisti nel biennio pre-Covid erano stati i lavoratori immigrati di lunga residenza, con alle spalle almeno una decina d’anni di soggiorno in Italia e una situazione lavorativa stabile già da qualche anno, condizione necessaria all’ottenimento del finanziamento.
Gli effetti del Covid sulle compravendite di immobili
Nel 2020 si sono registrate 26mila compravendite di abitazioni da parte di stranieri, con un calo del 52,7 per cento rispetto al 2019. L’incidenza delle compravendite di cittadini immigrati sul totale delle compravendite è calata al minimo storico del 4,8 per cento.
Dati alla mano appare chiaro come la pandemia da Covid-19 abbia condizionato gli acquisti di abitazioni da parte di stranieri, bloccando quel processo di lenta, ma progressiva ripresa, che aveva segnato il passaggio dalle 36mila compravendite del 2014 alle 55mila nel 2019, con un aumento di circa il 53 per cento in cinque anni. A pesare, naturalmente, il blocco nel primo quadrimestre 2020 delle attività che richiedono contatto fisico, come le visite agli immobili e la riduzione della concessione di prestiti da parte delle banche .
Cosa e dove acquistano gli stranieri in Italia?
Gli acquisti degli stranieri si distribuiscono prevalentemente al nord con il 77 per cento, al centro con il 19 per cento, al sud e nelle isole con il 4 per cento. Continua ad esserci una buona domanda per case di dimensione compresa fra 75 e 100 metri quadrati localizzate nella periferia e nell’hinterland dei capoluoghi. L’acquisto localizzato fuori dalla città è infatti passato dal 50 per cento del 2019 al 56,2 per cento nel 2020, e si stima ancora in crescita per il 2021 (57 per cento). L’acquisto in zona periferica è mutato dal 34 al 35 per cento, quello in zona semicentrale dal 5 al 4,3 per cento e in quella centrale dal 4,8 al 3,7 per cento. Questi dati indicano un peggioramento delle possibilità di acquisto degli stranieri dovuto alla crisi economica innescata dalla pandemia.
Le previsioni 2020-2021
Per il 2021 gli studi prevedono una ripresa degli acquisti da parte di stranieri con 30mila compravendite, (+15,4 per cento rispetto al 2020). Lo scoglio del 2020 è superato, anche se rimangono le difficoltà di accesso al mutuo: gli stranieri raramente hanno il cinquanta per cento del prezzo in contanti necessario per l'acquisto. Inoltre, non sempre ci sono sufficienti garanzie per il pagamento del mutuo, anche se, nella realtà, è spesso il nucleo familiare che aiuta chi ha sottoscritto il prestito.
Per il 2022, fermo restando la ripresa economica sostenuta dal recovery fund e un’epidemia sotto controllo, le previsioni sono positive, verso un recupero del livello delle compravendite pre-pandemia.
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