Aste Immobiliari nell’anno della pandemia
Il 2020 è stato un anno duro per tutto il settore immobiliare italiano, e di sicuro non è stato risparmiato il settore delle aste immobiliari che ha subito un vero e proprio arresto a causa della pandemia, dopo un biennio di continua crescita.
Dal 2018 si è registrata una grande crescita nel mercato delle aste, a seguito di una maggior presenza di operatori di settore, di un miglioramento nell’efficienza e nelle tempistiche burocratiche dei tribunali e nella progressiva trasformazione delle aste da partecipazione fisica a partecipazione telematica. Questa crescita si è inevitabilmente arrestata a causa della pandemia di Covid-19 che ha colpito il pianeta. Il 2020 infatti è stato un anno nero per il patrimonio immobiliare all’asta: sono stati 95.000 circa gli immobili messi all’asta nel corso del 2020, per un numero totale approssimativo di 117.000 aste. Numeri dimezzati rispetto al 2019.
Questi numeri rispecchiano l’andamento della pandemia. A fronte di un inizio 2020 molto positivo, dove nei mesi di gennaio e febbraio si sono registrate un aumento del 14% di aste pubblicate rispetto al 2019, da marzo a settembre si è assistito al tracollo, con un numero di aste dell’85% in meno rispetto all’anno precedente a causa del lockdown che ha costretto i tribunali a sospendere le attività. Nell’ultimo periodo dell’anno, da ottobre a dicembre si è registrato un numero di aste minore del 26% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Analizzando i circa 95.000 lotti messi all’asta, di questi il 50,9% sono residenziali, il 37.9% non residenziali e il 11,2% sono terreni.
Con riferimento invece alle motivazioni della messa in vendita all’asta, il 71,4% dei lotti risulta coinvolto in esecuzioni immobiliari, il 26,5% in procedure concorsuali (fallimenti e concordati preventivi) e il 2,1% in altre procedure di liquidazione.
Un dato molto importante da sottolineare, a conferma delle difficoltà riscontrate a cause della pandemia, è quello relativo al numero di aste per un singolo lotto. Il 78,9% dei lotti è andato in asta una singola volta.
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