Il settore degli affitti durante la pandemia
La pandemia Covid-19 ha causato un rallentamento di tutto il settore immobiliare. Il mercato degli affitti risulta quello colpito maggiormente con diminuzione della richiesta e dei canoni.
Nel corso del 2020 si è registrata una diminuzione dei canoni di locazione, con un -0,6% per i monolocali, fino ad un –1,3% per le tipologie di bilocale e trilocale. Questa parte di mercato che non conosceva crisi dal 2015, è stata colpita dagli effetti della Pandemia, che ha messo in stand-by il settore turistico, e ha costretto studenti e lavoratori a lavorare e seguire le lezioni a distanza. Come conseguenza di ciò vi è stato una diminuzione della domanda a fronte di un aumento dell’offerta.
Sul territorio nazionale circa il 76% ha cercato casa come esigenza abitativa, percentuale in aumento a fronte del 71,5% dell’anno precedente. A questo aumento corrisponde una diminuzione della percentuale delle persone che cercano casa per motivi di lavoro, che passa da un 26% del 2019 ad un 21,8% attuale. Ci si aspettava una ripresa verso la fine dell’anno, periodo che solitamente corrisponde all’apertura dei nuovi corsi universitari da parte degli atenei, ma la decisione di proseguire con la didattica a distanza ha lasciato la situazione invariata, bloccando di fatto la “migrazione” per motivi di studio.
Guardando il mercato delle principali città, spicca Milano con la percentuale maggiore di ricercanti casa per motivi di lavoro, anche se rispetto all’anno precedente si registra un calo di circa il 10%. Questo calo è dovuto allo smart working messo in atto da numerose società e luoghi di lavoro che ha permesso a numerose persone di lavorare anche a distanza.
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