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Quando un edificio si può definire “sostenibile”

Immagine del redattore: Federico PanniFederico Panni

Un edificio si può considerare sostenibile quando rispetta il più possibile i principi cardine della bio-edilizia fin dalla sua progettazione.



I materiali con cui l’edificio viene realizzato devono essere scelti in linea con la filosofia dell' ecosostenibilità, tenendo nella massima considerazione le caratteristiche dell’area in cui si realizza l’intervento, per sfruttarne le caratteristiche senza modificare l’equilibrio naturale del luogo.


I materiali scelti devono essere efficienti, durevoli nel tempo e prodotti con procedimenti che rispettino la natura, a prevalere deve essere il Km0 e i materiali devono venire da materie prime rigenerabili.


Infine, lo smaltimento dei rifiuti prodotti per la realizzazione delle costruzioni e di quelli che verranno prodotti durante il ciclo di vita dell’edificio, dovranno essere improntati a facilitare il recupero e il riciclo degli scarti.


Al centro del progetto ci deve essere la qualità della vita delle persone che utilizzeranno l’edificio.


I materiali che vengono utilizzati nella bio-edilizia sono preferibilmente naturali e provenienti da un ciclo produttivo con un impatto ambientale contenuto in riferimento all’intero ciclo di vita del materiale, tenendo nella giusta considerazione anche il rischio sismico e quello d’incendio e la presenza di agenti inquinanti di ogni genere.


Per le sue caratteristiche in cima ai materiali utilizzati nell’architettura sostenibile c’è il legno, che è un materiale rinnovabile caratterizzato dalla lunga durata, dalla flessibilità e dalla capacità di essere un isolante termico.


Altro materiale particolarmente usato in bio-edilizia è il sughero, che ha importanti proprietà di isolamento e può essere utilizzato per la realizzazione di pannelli, inoltre il sughero essendo un materiale traspirante, risulta molto utile anche per l’isolamento acustico degli ambienti.


Nelle costruzioni sostenibili viene molto utilizzata la paglia, pressata in piccoli blocchi aumenta la resistenza delle strutture in legno e serve per insonorizzare gli ambienti garantendone al contempo la traspirazione. I blocchi di paglia, che hanno un’alta resistenza al fuoco, possono essere utilizzati anche per l’isolamento termico.


Tra le fibre vegetali è da ricordare anche la canapa, che abbinata alla calce forma piccoli blocchi che possono essere inseriti nelle strutture in legno per migliorarne le prestazioni.


Per concludere ricordiamo anche il laterizio microporizzato, i cui blocchi sono traspiranti, isolanti dal punto di vista termico e acustico. Questo materiale è composto dalla calcinazione di segatura di legno o pula di riso, anche se la cottura del laterizio avviene a temperature elevate e richiede grandi dispendi di energia.


Il team del Gruppo Sarpi Immobiliare è sempre attento a fornire ai propri clienti anche quelli potenziali, informazioni su tutto quello che riguarda il mondo immobiliare, conoscenze che al momento opportuno possono essere messe a valore.

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